La pizza è uno dei piatti più conosciuti e amati al mondo, sinonimo della cucina italiana, ma come è nata questa delizia culinaria?
Partiamo dal nome: l’etimologia del termine pizza ha interessato molti studiosi nel corso dei secoli, i quali hanno formulato diverse ipotesi sull’origine di questo termine che possiamo sintetizzare in due “filoni” di pensiero:
-il primo fa risalire il termine pizza a pinsa (tra l’altro ancora in uso per indicare un particolare tipo di focaccia di origini laziali), participio passato del verbo pinsere, che significa pestare o pigiare e che a sua volta deriverebbe dal greco πηκτός (pektos) che significa proprio infornato (da quest’ultimo deriverebbe anche πίτα, pita termine greco che indica un pane tipico del paese ellenico).
-il secondo, invece, ipotizza che il termine abbia tratto origine dall’alto tedesco d’Italia, trovando una corrispondenza con bĭzzo-pĭzzo, tesi avvalorata dal sostantivo Bissen che in tedesco indica un pezzo di pane e dalla diffusione del termine pizza che sembra partire proprio dai domini longobardi nel sud Italia di lingua germanica.
La vasta diffusione del termine pita nell’area balcanica, tuttavia, sembra avvalorare la prima tesi, in effetti il dibattito è ancora in corso e noi, nel frattempo, possiamo solo gustare uno dei capolavori della cucina italiana… 😉
Vediamo come è evoluta la “Pizza” nel corso dei secoli
I Latini chiamavano “pinsa” un pane piatto che era comunemente consumato dagli antichi Romani, tuttavia, le origini della pizza come la conosciamo oggi sono molto più recenti : le prime forme di pizza erano molto diverse da quelle che conosciamo oggi, invece di essere un piatto completo, erano piuttosto un complemento o un utensile in fatti il pane piatto veniva utilizzato come un piatto commestibile su cui venivano messi altri alimenti.
Nel medioevo, la pizza cominciò a somigliare più a quello che conosciamo oggi: nell’Italia meridionale, in particolare a Napoli, la pizza era un pasto popolare tra i poveri; era un cibo economico, facile da fare e poteva essere consumato rapidamente e, a differenza della pizza moderna, però, non aveva pomodoro.
Il pomodoro fu introdotto in Europa solo dopo la scoperta dell’America, inizialmente, era considerato un ornamento piuttosto che un alimento, bisogna aspettare il 18° secolo quando i pomodori cominciarono a essere utilizzati nella cucina italiana, dando vita alla pizza come la conosciamo oggi.
La pizza napoletana, quella con il pomodoro, nacque intorno alla fine del 18° secolo, la Margherita, una delle varianti più famose, prese il nome dalla regina d’Italia Margherita di Savoia. Secondo la leggenda, nel 1889, il pizzaiolo Raffaele Esposito creò una pizza in onore della regina durante la sua visita a Napoli, questa pizza, adornata con i colori della bandiera italiana – rosso (pomodoro), bianco (mozzarella) e verde (basilico), divenne un successo immediato e rese la pizza famosa in tutto il paese.
L’espansione della pizza nel mondo è dovuta in gran parte all’immigrazione italiana: nel 19° e 20° secolo, molti italiani emigrarono in America e portarono con sé le loro tradizioni culinarie, compresa la pizza : le prime pizzerie aprirono a New York e Chicago, dove divennero rapidamente popolari poi , a partire dagli anni ’50 e ’60, la pizza divenne un fenomeno globale, grazie anche alla diffusione di catene di pizzerie come Pizza Hut e Domino’s.
Nel XXI secolo, la pizza continua a evolvere e a prendere nuove forme, con l’avvento della cucina fusion, vediamo la pizza combinata con i sapori e gli ingredienti di tutto il mondo con i gusti più stravaganti: pizza con kimchi coreano, pizza con anatra pechinese, pizza con maiale al barbecue stile americano – queste sono solo alcune delle infinite varianti che si possono trovare oggi.
Inoltre, l’aspetto più importante è che oggi si sta assistendo ad un rinnovato interesse per le tecniche di cottura tradizionali e gli ingredienti di alta qualità ed allo stesso tempo, la pizza si adatta anche alle varie esigenze dietetiche: oggi è possibile trovare pizze vegetariane, vegan, senza glutine e a basso contenuto di carboidrati, dimostrando che la pizza può essere goduta da tutti.
L’amore universale per la pizza è una testimonianza del suo fascino intrinseco : non importa da dove veniamo o quali siano le nostre preferenze culinarie, possiamo tutti convenire su una cosa: la pizza è deliziosa.
Dalla sua creazione nelle strade di Napoli, è diventata un piatto che ha conquistato cuori (e stomaci) in ogni angolo del mondo e con ogni nuova interpretazione, la pizza dimostra la sua capacità di adattarsi e innovare, mantenendo sempre la sua essenza di comfort food.
In questo senso, la pizza è molto più di un piatto: è un fenomeno globale, è un pezzo di storia, un’icona culturale e un emblema dell’innovazione culinaria infatti dalle origini nelle strade alle sue incarnazioni moderne nelle cucine di tutto il mondo, la pizza è un vero testimonio dell’ingegnosità e dell’adattabilità della cucina italiana, non importa quanto possa cambiare, una cosa rimane costante: la pizza è, e sarà sempre, una delizia irresistibile.
Riflettendo sull’evoluzione della pizza, è chiaro che questo piatto è molto più di una semplice combinazione di pane, pomodoro e formaggio. : è una tela culinaria che riflette le tendenze, i gusti e le culture di ogni epoca, la pizza, nella sua infinita varietà, è un esempio perfetto di come il cibo possa unire le persone e creare connessioni attraverso i confini.
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